Lo chiamavano Berobocop , così ho letto, ma soprannomi adatti ce n'è quanti ne vogliamo. Per tutti è però noto come Patrick Berhault, per me solo da ieri sera quando per caso ho imbattuto su Youtube questo impressionante reperto.
Senza sapere chi fosse, è bastata una rapida occhiata per identificare il più grande scalatore mai esistito e sfido chiunque a rimanergli indifferente.
E' beffardo, oggi con un clic del mouse chiunque può godere di esibizioni atletiche formidabili su intinerari di rocce più disperati. Non c'è nemmeno più bisogno di andare in montagna. Vediamo cimbers di prim'ordine, celeberrimi, padroni delle tecniche del verticale avvolti da scenari di oscena bellezza, al cuore di chi vede, sembra mancare un solo legame che par davvero essere "il perchè?" di tutto questo.
Scriveva nel suo libro Giusto Gervasutti « Tutto quello che mi circondava, immobile e fermo, era assente. E allora mi chiesi ossessivamente "il perchè?" La risposta non venne e forse non verrà mai.»
Diversi anni dopo, in seguito ad innovazioni storiche e sociali, in seguito all'arrivo di nuove possibilità che han dato alle persone una nuova etica di vita, un giovane francese disse la sua in merito:
"Io arrampico per sentire in me l'armonia, perchè vivo dentro l'istante, perchè c'è una forma di espressione etica ed estetica per la quale io posso realizzarmi, perchè io ricerco la libertà totale del corpo e dello spirito. E perchè mi piace. "
Beh, non sarò certo io a dar lezioni di vita ad un maestro del calibro del Gerva, ma forse un Berhault in parte l'ha fatto. Il suo "perchè" ce l'ha trasmesso con un video.
Senza sapere chi fosse, è bastata una rapida occhiata per identificare il più grande scalatore mai esistito e sfido chiunque a rimanergli indifferente.
E' beffardo, oggi con un clic del mouse chiunque può godere di esibizioni atletiche formidabili su intinerari di rocce più disperati. Non c'è nemmeno più bisogno di andare in montagna. Vediamo cimbers di prim'ordine, celeberrimi, padroni delle tecniche del verticale avvolti da scenari di oscena bellezza, al cuore di chi vede, sembra mancare un solo legame che par davvero essere "il perchè?" di tutto questo.
Scriveva nel suo libro Giusto Gervasutti « Tutto quello che mi circondava, immobile e fermo, era assente. E allora mi chiesi ossessivamente "il perchè?" La risposta non venne e forse non verrà mai.»
Diversi anni dopo, in seguito ad innovazioni storiche e sociali, in seguito all'arrivo di nuove possibilità che han dato alle persone una nuova etica di vita, un giovane francese disse la sua in merito:
"Io arrampico per sentire in me l'armonia, perchè vivo dentro l'istante, perchè c'è una forma di espressione etica ed estetica per la quale io posso realizzarmi, perchè io ricerco la libertà totale del corpo e dello spirito. E perchè mi piace. "
Beh, non sarò certo io a dar lezioni di vita ad un maestro del calibro del Gerva, ma forse un Berhault in parte l'ha fatto. Il suo "perchè" ce l'ha trasmesso con un video.
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