« Sperate sempre in ciò che aspettate, ma non aspettate mai ciò in cui sperate. Credete solo in ciò che vi convince, ma lasciatevi convincere solo da ciò in cui credete.» |
Il 3 ottobre 1913 muore precipitando dallo spigolo nord del Manlkogel, una montagna nella sua terra natale. Nessuno sa cosa sia successo esattamente perché, come tante altre volte, Paul era solo ed arrampicava slegato.
L'arrampicata, qualunque essa sia e dove sia, può essere descritta esclusivamente come la salita di un ostacolo.
Scalare in montagna significa lottare, su vie di roccia, di ghiaccio o misto, con mani, piedi e sistemi di assicurazione quali corde e moschettoni che permettono la sicurezza per la vita. E basta mi sembra. Diremo che l'uomo probabilmente ha affrontato le sue prime arrampicate senza l'ausilio di aiuti particolari, in seguito sono stati ideati attrezzi e tecniche per superare i limiti e le difficoltà più disperate. Oggi si chiama Arrampicata Sportiva una serie di discipline che portano lo scalatore ad affrontare una parete ed il suo grado di difficoltà (peraltro sempre in costante aumento) sempre più al limite delle possibiltà, precisando: possibilità umane!
Tutto questo ha come semplice fine vivere la montagna, combatterla e farlo in sicurezza, quando si decide di escludere mezzi artificiali per progredire "fisicamente" non esitiamo a chiamare questa disciplina: Arrampicata Libera. Oltre questo, tutto cambia.
FREE SOLO (libertà assoluta)
Ad introdurre la questione fu non a caso l'uomo strampalato conosciuto d' inizio pagina. La nuova filosofia non tarda a far scalpore, tanto più in un epoca dove i materiali per la progressione e l'attrezzatura erano alquanto discutibili. Tuttavia è incredibile pensare che le maggiori cime dei monti europei erano state già scalate (seguendo gli itinerari più facili, più logici) per cui l’alpinismo tendeva ad innovarsi, a diventare più "sportivo": si cercava la difficoltà, la via più ripida e più elegante per raggiungere la cima: non era più importante raggiungere la vetta ma diveniva importante anche come veniva raggiunta. Erano gli albori dell'arrampicata sportiva, e in contemporanea del free solo. Quest'ultima cambia totalmente la visione dell'alpinismo ed influenzerà moltissimo quello classico-moderno. Ma perchè fare questo?
L'unica spiegazione è cercar di comprendere la pazzia, se di pazzia si tratta, sperar che non sian solo spinti da una forma di competizione o dal vil denaro (soprattutto nei tempi attuali), nemmeno dalla sola esuberante e straordinaria abilità. E' un diverso contesto, non si ammette lo sbaglio che può diventar fatale, evitandolo solo con uno straordinario grado di concentrazione e fusione con il sistema in cui si opera, far fronte non solo alla propria capacità fisica, ne quella mentale, ma trarre energie da tutto il creato..... Oh sì! Chiunque abbia anche per una volta osato in questa pratica, non può che darmi ragione. Non è rilevante il grado di difficoltà. Il free solo pare essere il modo più onesto e nobile per affrontare la montagna; si è da soli e la solitudine in situazioni estreme, matura sensazioni che spiegare diventa quasi romanzesco, quando la paura di morire viene superata dalla gioia del momento vissuto, allora, e solo allora ci si sente in pace con se stessi, onesti con sua maestà "grande monte".
Ma tutto questo è momentaneo, l'errore incombe continuamente anche sul più scaltro, la possibilità di sostituire il free solo all'arrampicata classica, ammettiamolo, è impossibile. Questo ha insegnato Preuss, la sua scelta di vita e la sua morte.
Ritengo che il Free solo sia giustificato solo da una straordinaria espressività, rivolto a se stessi e ai fortunati spettatori. Sforzandomi a pensar razionalmente, affrontare i pericoli della montagna con giudizio e assicurazione è sempre la scelta più saggia, il rispetto per la propria vita non implica non rispettare la montagna, tuttavia, ahimé il fascino dell'assenza della corda mi è impossibile affievolirlo.
Concludiamo: non si pensi a questa pratica come una follia ingiustificata, per quanto discutibile, rimane per me e per chiunque veneri la parola "libertà" nel vero senso del termine, il modo più completo, coraggioso e fatato di vivere la vita e dunque di onorarla. Per chi avesse ancora dei dubbi, invito a darmi torto a fine pagina.
Dopo aver visto questa....
Ti do torto a priori ahaha
RispondiEliminanon sapessi che vai mentendo ti avrei già trasformata in un pitu
RispondiEliminaio non mento, io orecchio
RispondiEliminaok... 1 a 0
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